"DOVE ENTRA IL SOLE, NON ENTRA IL MEDICO"
Con l’estate alle porte e la voglia di acquistare l’ultimo
capo colorato e scollato avvistato nelle vetrine in centro torna il dilemma. Mi
copro o mi scopro? Se, infatti, non mancano i sostenitori dei rischi associati
all'esposizione alla luce solare, pochi conoscono i benefici che qualche ora di
luce al giorno apporta alla nostra salute. Diversi studi scientifici hanno,
infatti, evidenziato come la pratica di crogiolarsi al sole non serva solo per
una buona tintarella ma possa essere associata, senza dubbi, ad una sensibile
riduzione dell’incidenza di alcuni tipi di tumore, in particolare il cancro del
colon-retto e della mammella. Non solo: la radiazione UVA si dimostra efficace
come anti-ipertensivo dal momento che mobilizza le riserve di ossidi di azoto nella
circolazione sistemica, inducendo vasodilatazione e diminuzione della pressione
arteriosa. Inoltre, con la luce solare addio anche ad obesità e sindrome
metabolica, sindrome di Alzheimer, sclerosi multipla ed artrite reumatoide,
psoriasi, degenerazione maculare e miopia. In molti casi, l’effetto protettivo
del sole è da imputare ad un aumento del rilascio di vitamina D. Quanto “sole”,
dunque, serve? Naturalmente dipende dallo specifico fototipo della pelle ma
anche dal periodo dell’anno o del giorno e dalla latitudine. In ogni caso, gli
esperti consigliano moderazione: spalanchiamo, quindi, porte e finestre al sole
amico, ma occhio all'orologio: 4 ore per due o tre volte alla settimana
bastano.
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