venerdì 28 aprile 2017

  • Proverbio scientifico...della settimana

    "DOVE ENTRA IL SOLE, NON ENTRA IL MEDICO"



    Con l’estate alle porte e la voglia di acquistare l’ultimo capo colorato e scollato avvistato nelle vetrine in centro torna il dilemma. Mi copro o mi scopro? Se, infatti, non mancano i sostenitori dei rischi associati all'esposizione alla luce solare, pochi conoscono i benefici che qualche ora di luce al giorno apporta alla nostra salute. Diversi studi scientifici hanno, infatti, evidenziato come la pratica di crogiolarsi al sole non serva solo per una buona tintarella ma possa essere associata, senza dubbi, ad una sensibile riduzione dell’incidenza di alcuni tipi di tumore, in particolare il cancro del colon-retto e della mammella. Non solo: la radiazione UVA si dimostra efficace come anti-ipertensivo dal momento che mobilizza le riserve di ossidi di azoto nella circolazione sistemica, inducendo vasodilatazione e diminuzione della pressione arteriosa. Inoltre, con la luce solare addio anche ad obesità e sindrome metabolica, sindrome di Alzheimer, sclerosi multipla ed artrite reumatoide, psoriasi, degenerazione maculare e miopia. In molti casi, l’effetto protettivo del sole è da imputare ad un aumento del rilascio di vitamina D. Quanto “sole”, dunque, serve? Naturalmente dipende dallo specifico fototipo della pelle ma anche dal periodo dell’anno o del giorno e dalla latitudine. In ogni caso, gli esperti consigliano moderazione: spalanchiamo, quindi, porte e finestre al sole amico, ma occhio all'orologio: 4 ore per due o tre volte alla settimana bastano. 
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