LA VOCE NARRANTE DELLA SCIENZA!

lunedì 10 luglio 2017

  • Letture sotto l'ombrellone per scienziati a riposo!






    E' aria di vacanza, caro popolo del web...e allora è giunto il momento di prendere costume ed occhialini e scendere in spiaggia sotto il solleone...senza però dimenticare un buon libro per intrattenersi all'ombra quando di nuotate e racchettate non se ne può più.
    Ed allora, ecco un elenco di titoli per chi come me della divulgazione scientifica vorrebbe sempre leggere ma anche per chi vuole semplicemente dedicarsi ad approfondire per la prima volta alcuni argomenti, senza dover passare pomeriggi noiosi in biblioteca.
    Un romanzo che vi consiglio vivamente è "Il Gene. Il viaggio dell'uomo al centro della vita" di Siddharta Mukherjee. Vi sorprenderete a scoprire, anche attraverso dettagli insoliti e quotidiani, quali sono state le principali tappe che hanno consentito all'uomo l'esplorazione del proprio genoma. E se proprio l'argomento genetica vi affascina, assolutamente da non perdere è "Il gene riluttante. Diamo troppe responsabilità al DNA?" di Lisa Vozza e Guido Barbujani: una rivisitazione dei concetti a partire dalle nuove scoperte della biologia molecolare che consentirà di guardare al funzionamento degli organismi da una prospettiva nuova e sicuramente più complessa.
    Alzi la mano chi non ha mai guardato almeno una puntata dei Simposon! Ebbene, sicuramente non molti di voi (neanche io per la verità) hanno mai riflettuto sui riferimenti ad argomenti di carattere scientifico che costellano gli episodi: "La scienza dei Simpson. Guida non autorizzata all'universo in una ciambella" di Marco Malaspina vi spiegherà i segreti scientifici che si celano nella sitcom.
    Infine, "La scienza sotto l'ombrellone" di Andrea Gentile risponderà in maniera rapida ed efficace alle tante domande che ci si pone sulla vita da spiaggia.
    Insomma, non vi resta che sceglierne uno o magari più di uno e farmi sapere se qualche titolo vi è proprio piaciuto.
    Ora vi lascio, è arrivato il mio momento...mi aspettano per una nuotata fino alla boa!!!

    Buona estate e buona lettura!

    PS Questa è una foto della Baia di Trentova ad Agropoli (SA)
    Se 
  • venerdì 28 aprile 2017

  • Proverbio scientifico...della settimana

    "DOVE ENTRA IL SOLE, NON ENTRA IL MEDICO"



    Con l’estate alle porte e la voglia di acquistare l’ultimo capo colorato e scollato avvistato nelle vetrine in centro torna il dilemma. Mi copro o mi scopro? Se, infatti, non mancano i sostenitori dei rischi associati all'esposizione alla luce solare, pochi conoscono i benefici che qualche ora di luce al giorno apporta alla nostra salute. Diversi studi scientifici hanno, infatti, evidenziato come la pratica di crogiolarsi al sole non serva solo per una buona tintarella ma possa essere associata, senza dubbi, ad una sensibile riduzione dell’incidenza di alcuni tipi di tumore, in particolare il cancro del colon-retto e della mammella. Non solo: la radiazione UVA si dimostra efficace come anti-ipertensivo dal momento che mobilizza le riserve di ossidi di azoto nella circolazione sistemica, inducendo vasodilatazione e diminuzione della pressione arteriosa. Inoltre, con la luce solare addio anche ad obesità e sindrome metabolica, sindrome di Alzheimer, sclerosi multipla ed artrite reumatoide, psoriasi, degenerazione maculare e miopia. In molti casi, l’effetto protettivo del sole è da imputare ad un aumento del rilascio di vitamina D. Quanto “sole”, dunque, serve? Naturalmente dipende dallo specifico fototipo della pelle ma anche dal periodo dell’anno o del giorno e dalla latitudine. In ogni caso, gli esperti consigliano moderazione: spalanchiamo, quindi, porte e finestre al sole amico, ma occhio all'orologio: 4 ore per due o tre volte alla settimana bastano. 
  • mercoledì 8 marzo 2017

  • La Festa della Donna per ricordare Yentl





    La Festa della Donna ha sempre un sapore speciale per me...non solo di mimose o di dolci, che pure appagano lo spirito ed il corpo, ma soprattutto di ricordi di personaggi che, in qualche modo, meritano un posto d'onore come testimoni di un mondo femminile sempre alla ricerca di una propria definita identità e, come conseguenza, in perenne battaglia contro gli stereotipi, i luoghi comuni, le violenze.

    Quest'anno, il mio personale pensiero va ad una ragazza ebrea, protagonista di un racconto di Isaac B. Singer, costretta a travestirsi da uomo per accedere allo studio del testo sacro ebraico. Perchè? La sua storia è stata presa ad esempio per descrivere la “Sindrome di Yentl”, una certa forma di sessismo che alle donne limitava, tra gli altri, non solo il diritto allo studio ma anche l'accesso alle cure delle malattie cardiovascolari, erroneamente ritenute, come frutto di un retaggio culturale, meno frequenti nel sesso femminile.

    Una bizzarra considerazione se, al contrario, oggi più che mai, è rivendicata la declinazione al maschile ed al femminile dei problemi di salute, che tenga conto nel complesso delle peculiari variabili biologiche. Una "cultura di genere" come nuova branca della Medicina che ha trovato recente sostegno attraverso la nascita della prima rivista scientifica italiana dedicata alla Medicina di genere “The Italian Journal of Gender-Specific Medicine”, pubblicata da Il Pensiero Scientifico Editore con il contributo di Novartis Italia.


    Il mio augurio per l' 8 Marzo è, dunque, di ricordarci della nostra diversità. Ed anzi provare a promuoverla e valorizzarla.
  • domenica 5 febbraio 2017

  • Proverbio scientifico... della settimana


     "Chi fa uso di verdura, vive sano e a lungo dura"




    Stando agli studi del fisiologo americano Ancel Keys, sembra proprio che sia così. Trasferitosi a Pioppi, un piccolo paese del Cilento, frazione del comune di Pollica, lo studioso dimostrò l'assoluta validità scientifica di un'alimentazione caratterizzata da un largo consumo di verdure, legumi, frutta e cereali nel miglioramento dello stato di salute e nella riduzione della mortalità generale. In vent'anni di permanenza nel cuore del Mediterraneo, infatti, Keys trovò che un'alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale teneva al riparo da patologie cardiovascolari e disturbi gastrointestinali. Il suo volume "Eat well and stay well” fece rivoluzione in tutto il mondo e portò alla ribalta la Dieta Mediterranea, che agli inizi degli anni ’90 fu approvata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e, ancora più notevolmente, inserita dall'UNESCO nel 2010 fra i Beni Culturali Immateriali dell’Umanità.

  • martedì 23 agosto 2016

  • VaccinarSI: un progetto di informazione scientifica.





    Un sempre più marcato scetticismo verso la pratica della vaccinazione sta dilagando negli ultimi anni, generato da scandali e bufale circolate senza controllo, anche a mezzo stampa. La somministrazione dei vaccini nei neonati sarebbe associata alla comparsa di diverse patologie, tra cui l'autismo, correlazione che non trova alcun riscontro da parte della comunità scientifica, come ribadito anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. 
    A ristabilire la verità dei fatti, un progetto nato dalla collaborazione tra la Regione Veneto e l'Agenzia di Comunicazione Scientifica Zadig: per la prima volta in maniera organica, una serie di materiali informativi opportunamente progettati sono stati resi fruibili attraverso una piattaforma online (http://www.formars.it/) a quanti, tra genitori, "addetti ai lavori", o più in generale gente comune, voglia "chiarirsi le idee". In aggiunta, un gioco interattivo "Nei miei panni", consente di sperimentare i rischi associati ad una riduzione dell'immunità di gregge, che tanto risulta indispensabile per la tutela della salute pubblica. 
    Perché VaccinarSI è un diritto, ma anche un dovere. 


  • lunedì 11 gennaio 2016

  • La felicità ha una data di scadenza




    Un post per dire GRAZIE a tutte le persone della mia vita e dedicata a chi ha a che fare spesso con le date di scadenza.


    La felicità ha una data di scadenza. Punto. Non c’è discussione. E non perché non si è in grado di rintracciarla. Quando c’è, la si riconosce: ti prende tutta, la senti nell’anima, sul corpo, nelle viscere. No, non perché è più facile commiserarsi che pensare positivo, trovare un capro espiatorio, vedere il mondo marcio. No: la felicità ha una scadenza, che non conosci. La trovi così, per caso, durante una giornata trascorsa insieme alla persona che ami, nelle vacanze passate all’insegna della tavola-divano-abbracci, in fondo a week end di frenesia inesprimibile dove ciò che conta è solo la tua capacità di adattarti al breve ritmo sonno-sveglia, alle coincidenze dei mezzi, alla scarsezza di cose buone preparate da sapiente mani di chef. E quando la trovi ti crogioli al pensiero che possa durare, questa volta per sempre, anche al di là delle date che sono segnate sul calendario, degli impegni segnati sulla tua agenda, dei frequenti discorsi sul “Quando rientri? Come ti trovi? Com’è il clima lì?”. Così tanto che la consumi tutta, come se non esistesse un domani, come se non ti fossi mai cibato di una cosa più buona al mondo. E quando arriva la scadenza, ti senti così sazio che di quegli abbracci, abbuffate, giorni leggeri potresti stare a digiuno per mesi. O anche no. 


  • martedì 4 agosto 2015

  • Consiglio di lettura sotto l'ombrellone



    Anche per l'estate 2015 immancabile sotto l'ombrellone un buon libro...Ecco il mio personale consiglio di lettura...per portarsi il DNA anche in vacanza!


    Che il DNA potesse sbarcare su Facebook non potevano certo immaginarlo i due scienziati James D. Watson e Francis Crick quando, il 25 aprile 1953, spiegarono definitivamente sulle pagine della prestigiosa rivista “Nature” la sua struttura a doppia elica. E neanche minimamente potevano prevedere che quella data avrebbe segnato l’inizio di una era nuova in cui la decodifica del DNA avrebbe svelato il segreto della vita e condotto ad un viaggio alla scoperta di se stessi. La sua personale ed avvicente avventura nel mondo della genomica personalizzata è raccontata dal biologo e giornalista scientifico Sergio Pistoi nel libro- reportage “Il DNA incontra Facebook” Editore Marsilio, vincitore del Premio Letterario Galileo 2013. Un provettone di plastica a forma di imbuto con un codice a barre arrivato per posta direttamente a casa, una certa quantità di saliva, circa trecento dollari è quanto gli è bastato per “fare la conoscenza” del proprio patrimonio genetico. Niente sigle, codici, numeri indecifrabili ma un profilo genetico leggibile e consultabile su una piattaforma online che analizza i suoi tratti individuali, la sua predisposizione a sviluppare malattie monogeniche ereditarie o multifattoriali, la sua probabile risposta ai farmaci o ai trattamenti, il suo profilo genealogico. La vita senza più segreti starete esclamando, ma non è del tutto così… con grande semplicità ed oggettività, facendo costante ricorso a metafore tratte dalla vita quotidiana per spiegare concetti chiave della biologia molecolare, l’autore sottolinea tutti i limiti, come “li ha potuti constatare in prima persona” di una pratica che sta acquisendo sempre più le caratteristiche di un fenomeno sociale. Affinché il test di suscettibilità genetica possa risultare davvero utile è necessario, infatti, che sia in grado di predire un rischio “affidabile” e “chiaro” e non una mera stima statistica, il che non può essere valido per le malattie multifattoriali in cui la componente genetica gioca solo un ruolo marginale, senza considerare l’incertezza che deriva da una letteratura scientifica non sempre univocamente in accordo e comunque in costante aggiornamento. E deve, inoltre, fornire un’informazione funzionale alla prevenzione di una malattia, che non esiste ad esempio per alcune patologie neurodegenerative. Esigenze a cui i test attualmente in commercio non sono ancora in grado di rispondere e che le agenzie tentano di colmare introducendo, ad esempio, un voto di validità scientifica a ciascun risultato o secretandone alcuni per i quali è necessario fornire il proprio consenso informato. Capita poi, inaspettatamente che, mettendo a confronto il proprio DNA con quello di tutti gli appartenenti al database con il programma Relative finder, si possa scoprire dall'altra parte del mondo un tuo lontano parente. E’ quanto racconta Pistoi che, condividendo, come una foto o un post su Facebook, il proprio profilo genetico nella grande rete di 23andMe si è visto recapitare un messaggio “Hello, cousin!”. Un’esperienza unica e divertente di condivisione, in cui l’elemento socializzante è il DNA, che tuttavia non nasconde insidie: le informazioni fornite sul social network elaborano il nostro profilo di consumatori e creano le basi per la “genopubblicità”. E per l’anima gemella? Anche per questo la genomica ha una soluzione: siti come Genepartner e Scientificmatch propongono offerte dedicate alla ricerca di potenziali partner sulla base di differenze negli antigeni di immunoistocompatibilità.


    Un’analisi dettagliata e mirata, quindi, dei vantaggi ma anche dei limiti quella di Pistoi di una disciplina che, in ogni caso, promette di cambiare il nostro modo di vivere.  

    Il DNA incontra Facebook. Sergio Pistoi. Marsilio Editori.
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