Anche per l'estate 2015 immancabile sotto l'ombrellone un buon libro...Ecco il mio personale consiglio di lettura...per portarsi il DNA anche in vacanza!
Che
il DNA potesse sbarcare su Facebook non potevano certo immaginarlo i due
scienziati James D. Watson e Francis Crick quando, il 25 aprile 1953,
spiegarono definitivamente sulle pagine della prestigiosa rivista “Nature” la
sua struttura a doppia elica. E neanche minimamente potevano prevedere che
quella data avrebbe segnato l’inizio di una era nuova in cui la decodifica del DNA
avrebbe svelato il segreto della vita e condotto ad un viaggio alla scoperta di
se stessi. La sua personale ed avvicente avventura nel mondo della genomica
personalizzata è raccontata dal biologo e giornalista scientifico Sergio Pistoi
nel libro- reportage “Il DNA incontra Facebook” Editore Marsilio, vincitore del
Premio Letterario Galileo 2013. Un provettone di plastica a forma di imbuto con
un codice a barre arrivato per posta direttamente a casa, una certa quantità di
saliva, circa trecento dollari è quanto gli è bastato per “fare la conoscenza”
del proprio patrimonio genetico. Niente sigle, codici, numeri indecifrabili ma
un profilo genetico leggibile e consultabile su una piattaforma online che
analizza i suoi tratti individuali, la sua predisposizione a sviluppare
malattie monogeniche ereditarie o multifattoriali, la sua probabile risposta ai
farmaci o ai trattamenti, il suo profilo genealogico. La vita senza più segreti
starete esclamando, ma non è del tutto così… con grande semplicità ed
oggettività, facendo costante ricorso a metafore tratte dalla vita quotidiana
per spiegare concetti chiave della biologia molecolare, l’autore sottolinea
tutti i limiti, come “li ha potuti constatare in prima persona” di una pratica
che sta acquisendo sempre più le caratteristiche di un fenomeno sociale. Affinché
il test di suscettibilità genetica possa risultare davvero utile è necessario,
infatti, che sia in grado di predire un rischio “affidabile” e “chiaro” e non
una mera stima statistica, il che non può essere valido per le malattie
multifattoriali in cui la componente genetica gioca solo un ruolo marginale,
senza considerare l’incertezza che deriva da una letteratura scientifica non
sempre univocamente in accordo e comunque in costante aggiornamento. E deve,
inoltre, fornire un’informazione funzionale alla prevenzione di una malattia,
che non esiste ad esempio per alcune patologie neurodegenerative. Esigenze a
cui i test attualmente in commercio non sono ancora in grado di rispondere e
che le agenzie tentano di colmare introducendo, ad esempio, un voto di validità
scientifica a ciascun risultato o secretandone alcuni per i quali è necessario fornire
il proprio consenso informato. Capita poi, inaspettatamente che, mettendo a
confronto il proprio DNA con quello di tutti gli appartenenti al database
con
il programma Relative finder, si possa scoprire dall'altra parte del mondo un tuo lontano parente. E’ quanto racconta Pistoi che, condividendo, come una foto
o un post su Facebook, il proprio profilo genetico nella grande rete di 23andMe
si è visto recapitare un messaggio “Hello, cousin!”. Un’esperienza unica e
divertente di condivisione, in cui l’elemento socializzante è il DNA, che
tuttavia non nasconde insidie: le informazioni fornite sul social network elaborano
il nostro profilo di consumatori e creano le basi per la “genopubblicità”. E
per l’anima gemella? Anche per questo la genomica ha una soluzione: siti come Genepartner
e Scientificmatch propongono offerte dedicate alla ricerca di potenziali partner
sulla base di differenze negli antigeni di immunoistocompatibilità.
Un’analisi
dettagliata e mirata, quindi, dei vantaggi ma anche dei limiti quella di Pistoi
di una disciplina che, in ogni caso, promette di cambiare il nostro modo di
vivere.
Il DNA incontra Facebook. Sergio Pistoi. Marsilio Editori.
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